Storia
La chiesa più antica di Ortisei era situata vicino all’odierna chiesa di Sant’Anna al cimitero (a suo tempo cappella di Sant’Anna, anche cripta e ossario). Il terreno nei pressi del torrente “Cuecenes” su cui fu eretta la chiesetta, era allora di proprietà dei Vescovi di Augusta (Augsburg). Fin da allora fu garantita la cura delle anime. I sacerdoti pervenivano da altre parrocchie, dapprima da Albes, poi da Laion. Dal 1418 la cura pastorale veniva garantita da Santa Cristina, ove venne eretta nel 1443 la “Kaplanei della Val Gardena”. Il cappellano era responsabile della cura d’anime di tutta la Val Gardena e doveva parlare il tedesco e il ladino/retoromano.
I primi documenti rinvenuti a Ortisei testimoniano che fin dal 1430 si celebravano regolarmente sante messe nella chiesa di “Sant’Udalrico in Gardena” (Ortisei). Nel 1652 il Comune come istanza sociale e politica chiedeva al Vescovo di Bressanone di garantire per Ortisei un curatore d’anime fisso. Tale servizio fu affidato nel 1653 al reverendo don Troi di Livinallongo, già curatore d’anime a S. Cristina. Col 1654 ebbero inizio le prime registrazioni nei libri canonici riguardanti nascite, battesimi, cresime, matrimoni e decessi. In base a questi registri furono istituiti nel 1923 i registri di stato civile del comune di Ortisei.
Nell’anno 1655 il Concistoro del Vescovo di Bressanone fondò a Ortisei una curazia garantendo un sacerdote quale curato. Così la chiesetta al cimitero divenne “chiesa della curazia”. Nel frattempo la popolazione di Ortisei aumentò, e la piccola chiesa non corrispondeva più ai bisogni liturgico-sacramentali. Fu demolita nel 1744 e ricostruita nello stesso posto su iniziativa del curato Runggaudie (Runggaldier). Fu inaugurata il 29 agosto 1749 dal Vescovo Graf Leopold von Spaur in onore dei Re Magi e di Sant’Udalrico. La chiesa non resse a lungo. La cronaca riferisce che con la rimozione delle impalcature il soffitto crollò. Allora il capomastro, un muratore marebbano, fuggi con i suoi garzoni a casa, passando per il monte Mastlè. Anche un secondo soffitto riportò ben presto lesioni tali da dover chiudere la chiesa nel 1790. Per il culto venne utilizzata provvisoriamente quella di S. Antonio.
Progetto della vecchia chiesa di S. Udalrico demolita nel 1793
La nuova chiesa
Dopo lunghe controversie tra i promotori di una ristrutturazione della vecchia chiesa e quelli della costruzione di una chiesa nuova, fu deciso di demolire la chiesa. L’odierna chiesa di Sant’Anna restò. Le discussioni non cessarono visto che la chiesa di San Antonio poteva servire soltanto provvisoriamente. Le famiglie di novale di sopra pretendevano che la loro chiesa rimanesse fissa al suo posto. Altri cittadini, tra cui Dominik Mahlknecht, “l Pana”, un possidente commerciante, erano dell’avviso di costruire una chiesa nuova in un posto più centrale per il paese che era cresciuto considerevolmente. Per dirimere la crescente controversia il governo di Innsbruck nominò quale mediatore Franz von Laicharding che in un referendum accertò il volere della maggioranza della borgata. La popolazione chiedeva che la chiesa nuova fosso eretta al centro del paese, vicino a “Daverda Mauriz“.
Dominik Mahlknecht dovette, a malincuore, accettare tale decisione, tenendo fede alla promessa fatta a suo tempo, cioè di mettere a disposizione gratuitamente il terreno e di aggiungere una considerevole somma di denaro per la costruzione della nuova chiesa. Ciononostante fu difficile per i circa 1000 abitanti raccogliere i mezzi per finanziare la nuova chiesa. In piú ogni adulto era obbligato a contribuire all’edificazione della chiesa col le proprie forze. I lavori proseguirono anche nei giorni festivi. La cronaca riferisce dell’utilizzo i animali da tiro e da soma, cavalli e buoi. La gente portava nei cesti sabbia e pietre. Matthias Ploner, benemerito insegnante, organista e cronista, fu incaricato della raccolta di fondi anche presso i cittadini gardenesi residenti fuori valle. I comuni limitrofi, in particolar modo il conte von Wolkenstein, mettevano a disposizione legname e somme di denaro. Lo stesso Ploner dirigeva i lavori negli anni 1793 fino al 1796 e redigeva un preciso diario dei lavori. Sulla consacrazione della Chiesa in onore di Sant’Udalrico furono tutti d’accordo. Il curato in quegli anni era il reverendo don Kaspar Kostner di Corvara. La costruzione procedette speditamente sotto la sua direzione e grazie al grande impegno del maestro muratore Abenthum e dei suoi garzoni, dei carpentieri, falegnami, scultori, stuccatori, pittori e indoratori, tra questi molti artigiani del posto, e terminò nell’autunno 1796. L’inaugurazione avvenne il 16 di ottobre 1796 con una grande festa, motivata dalla gioia per i lavori terminati e dalla prima santa messa del prete novello, don Josef Anderlan. A lui fu poi assegnata la cura d’anime a Ortisei. Secondo la cronaca le persone di Ortisei e quelle giunte da fuori per la festa furono più di 8.000. Le celebrazioni iniziarono alle 7 del mattino per terminare alla 12.30. Il grande pranzo venne servito presso il “Deur”.
La nuova chiesa dedicata a Sant’Udalrico venne consacrata il 5 settembre 1797 dal Vescovo di Bressanone Karl Franz von Lodron. Un anno dopo, nel 1799, il Signor Stampa di Milano costruì l’altare. Negli anni successivi artigiani locali prepararono i banchi della chiesa, il pulpito ed i confessionali. Le opere di pittura esterna vennero eseguite nel 1820 su suggerimento del curato Josef Anderlan. Il cronista racconta che passò parecchio tempo allorché venne montato un nuovo orologio sul campanile, visto che quello montato da Allneider di Santa Cristina era poco preciso. Il Comune curó la raccolta di fondi per il nuovo orologio che così potè essere installato sulle quattro facciate del campanile. Nel 1847 Josef Vanin posizionó il cancello del presbiterio. Il commerciante di Ortisei Joh. Baptist Purger dl Pana pagò con 400 fiorini il trasporto dei materiali e la costruzione del cancello. Nello stesso tempo venne posato anche il pavimento del presbiterio. Già nel 1870 fu reso necessario un primo restauro interno effettuato da Josef Barth di Bressanone.
La chiesa di S. Udalrico prima della costruzione delle navate laterali | Durante la costruzione delle navate |
Le navate
La nuova chiesa della curazia di Ortisei disponeva di una navata e di ca. 400 posti a sedere. Nella seconda metà del 19 secolo aumentò considerevolmente il numero della popolazione. Con il forte sviluppo dell’artigianato artistico gardenese e gli inizi del turismo aumentò il movimento migratorio di indoratori, pittori, scultori e commercianti. In occasione del censimento della popolazione nel 1890 Ortisei registrò 1605 abitanti. Nel 1907, quando Ortisei venne promosso a borgata dall’ allora Imperatore Francesco Giuseppe, la popolazione di Ortisei contava 2000 abitanti. La chiesa allora non poteva più far fronte alle mutate esigenze della popolazione. Nel frattempo il nuovo curato, il sacerdote locale Franz Anderlan, persona intraprendente e di grandi doti spirituali, pensò di ingrandire la chiesa. Accanto al suo fervore per la cura delle anime godeva di uno spiccato senso pragmatico nel risolvere i problemi pratici della gente. Dapprima fece ampliare nel 1894/95 il cimitero con la costruzione delle arcate. Poi passò all’ ampliamento della chiesa parrocchiale. Alla chiesa a una navata furono aggiunte due cappelle laterali, l’una consacrata al Sacro Cuore di Gesù e l’altra a Maria, regina del Santo Rosario. I lavori si svolsero negli anni 1905 fino al 1907 da parte delle imprese costruttrici Gstrein e Madile di Bressanone su progetti elaborati da Josef Rifesser da Stufan, che con molto ingegno seppe armonizzare l’ampliamento con lo stile della navata centrale. Anche in questo caso la popolazione locale si mostro aperta e generosa nell’approvare e sostenere i lavori. Con i contributi dei credenti si furono coperti due terzi delle spese. Allora la curazia venne promossa dal vescovo a parrocchia e il curato Anderlan a parroco.
Altri lavori
Nell’ anno 1963 è stato fatto in chiesa il primo impianto di amplificazione acustica e tre anni dopo nel 1966 l’impianto di riscaldamento. Tali lavori sono stati fatti sotto la regia del nuovo parroco di allora Josef Pavlič, parroco e decano dal 1962 al 1989. Importanti lavori di ristrutturazione all‘ interno e esterno della chiesa sono stati eseguiti tra gli anni 1982 al 1986. Il primo grande lavoro è stato la nuova copertura del tetto con scandole di larice e la ristrutturazione generale del campanile. I lavori di pitturazione all‘ interno della chiesa sono iniziati nel 1984. Lavori di grande pazienza e di alte doti tecniche e artistiche hanno richiesto per ripassare i dipinti e le varie decorazioni sul soffitto e delle pareti della navata centrale della chiesa. Infine, negli anni 1985/87 furono abbellite con una felice arte figurativa le due cappelle laterali, che fin dalla loro costruzione sono rimaste senza decorazioni e dipinti. A eseguire i lavori è stato scelto il pittore di chiese Sebastian Pfeffer di Mittewald in Baviera. Terminati i lavori dopo due anni le due navate insieme a quella principale rappresentano una chiesa parrocchiale di grande pregio. Nel 1996 è stato rinnovato l’impianto di riscaldamento cambiando il sistema a circuito d’ aria con il riscaldamento a terra. Nel 2013 sono stati eseguiti lavori di ristrutturazione al campanile della chiesa e ampliati i locali sotterranei davanti alla sacrestia per ricavare posto per i servizi igienici sanitari.
Le campane
Sul campanile della nuova chiesa di Sant’Udalrico vennero all’inizio montate le campane della chiesa demolita nel 1793 presso il cimitero. Nel 1867 sono state installate delle nuove che poi furono smontate a scopi bellici durante la prima guerra mondiale nel periodo 1917/18. Finita la guerra, nel 1920 furono acquistate 3 nuove campane e tre anni dopo altre 3, che però non ebbero vita lunga a causa della scarsa qualità del suono e di intonazione. Fu il parroco Engelbert Comploi nel 1934 ad acquistare una nuova serie di 6 campane che ancora oggi richiamano i fedeli in chiesa. Nel 1946 è stato installato il primo impianto di elettrificazione dell’impianto campanario. Successivamente gli impianti sono stati migliorati e l’ultimo intervento sull’ elettrificazione è stato fatto nel 2013.
L‘ organo
Un anno dopo la costruzione della nueva chiesa, su interessamento dell’allora organista Mathias Ploner fu costruito negli anni 1797/98, il primo organo con 24 registri dall’esperto L. Grieser M. Schultes, che aveva lavorato presso il famoso costruttore di organi Holzhey di Ottobeuren. Costo totale 1300 fiorini. Nel 1910 l’organo è stato sostituito da uno nuovo della ditta Behang del Vorarlberg con 25 registri al prezzo di 2000 corone. Precisamente 100 anni dopo, nel 2010 è stato acquistato un nuovo organo da 31 registri e 2000 canne sonore dalla ditta Pirchner di Steinach al Brennero. Le canne hanno una lunghezza che varia da 2 a 5 metri. Per avere più spazio per per la costruzione del nuovo organo e anche per i coristi e musicisti del coro parocchiale è stato necessario abbattere il secondo piano della cantoria e usare quella sotto risevata ai fedeli. Ciò a comportato anche delle critiche della gente per la perdita di almeno 100 posti in chiesa. Alla fine è stato il parroco Vitalis Delago assieme alla maggioranza del Consiglio Parrocchiale a prendere la decisione di realizzare il progetto coordinato da un comitato che si è occupato a tal fine. A lavoro ultimato c’è stato un consenso positivo da gran parte della gente del risultato finale. Il costo totale per la realizzazione del progetto è stato di 680.000 € e coperto del tutto da contributi da parte della popolazione e di enti pubblici e istituzioni private.
Raffigurazioni artistiche in chiesa
Gran parte dei lavori in chiesa fatti nel legno come altari, statue, bassorilievi, ornamenti intagliati nel legno, come anche lavori di pitturazione e di doratura sono fatti da artisti e artigiani del posto. La chiesa di Sant’Udalrico è consacrata all’ Epifania del Signore, infatti nel cento dell’altare risalta il dipinto dei re magi, pittura di Josef Moroder Lusenberg fatta nel 1888. Sulla destra e sinistra dell’altare si trovano le sculture di S. Wolfgang a di Sant’Udalrico, entrambe scolpite da Johann Dominik Demetz nel 1890. Nel presbiterio davanti all‘ altare si sono le quattro statue raffiguranti i 4 evangelisti del noto scultore Johann Dominik Mahlknecht da Rainell e le statue di San Pietro e Paolo rispettivamente di Rudolf Moroder de Lenert e di Ludwig Moroder dl Mëune.
Dipinto dell’Epifania del Signore | Sant’ Udalrico patrono di Ortisei |
Davanti al cancello in marmo sulla destra e sinistra si trovano due altari minori. Il primo è dedicato a San Giuseppe che è raffigurato da una statua dello scultore Franz Demetz Sotria, e il secondo dedicato alla Madonna con la scultura di Josef Moroder Lusenberg. Durante il periodo natalizio viene esposto davanti all‘altare di San Giuseppe il grande presepe intagliato nel legno cirmolo dallo scultore Julius Perathoner de Caio nel 1978. A destra dell‘altare di San Giuseppe si trova la grande statua in legno dedicata al patrono San Udalrico raffigurato da vescovo seduto sul trono, opera di Ludovico Moroder. Al centro della navata centrale si trova sulla destra la statua della Madonna con bambino dell‘artista Johann Dominik Mahlknecht. Alzando lo sguardo sul soffitto saltano all‘occhio i bei dipinti delle cupole, opere dei fratelli Franz y Josef Kirchebner di Innsbruch. Sopra l’uscita principale della chiesa si trova il coro su cui regge con l‘organo di recete costruzione. Sulla sinistra prima dell‘uscita si trova un crocifisso dello scultore Franz Runggaldier da Nevaves e sulla sinistra la Madonna addolorata, opera di Josef Moroder Lusenberg.
La navata centrale | Dipinti delle cupole |
L‘ altare della navata dedicata alla Madonna del Rosario proviene dallo studio artistico di Giuseppe Rifesser Stufan. Josef Mersa è l‘autore della statua della Madonna assieme a San Domenico situata al centro dell‘altare. La S. Rosa a destra della Madonna è lavoro di Anton Insam Galina mentre a sinistra c’è la statua di Santa Elisabetta dello scultore Jacob Crepaz Maidl che ha anche scolpito i due angeli in ginocchio vicino al tabernacolo. I due bassorilievi a destra e sinistra del tabernacolo sono opere di Albino Pitscheider Menza. Nella navata si trovano altre statue su piedistallo: Sant’Udalrico, opera di Ludovico Mororoder, Sant’ Anna di Anton Pitscheider Menza e la statua di San Floriano, patrono die vigili del fuoco. Sulla parete di fronte all‘ altare è appeso un grande Crocifisso fatto da Vincenzo Peristi. Nel mezzo della stessa navata sulla destra appoggiata al muro c’è la statua di Sant’Agnese con la pecora scultura fatta da Luigi Kostner da Stlejuc. Un vero capolavoro è la statua di Santa Elisabetta con il mendicante del 1900 che si trova anche nella navata della Madonna del Rosario, è opera dello scultore Rudolf Moroder de Lenert scolpita all’età di soli 21 anni. La statua è stata esposta nello stesso anno all’esposizione mondiale di Parigi dove fu premiata con la medaglia d’oro.
Al Sacro Cuore di Gesù è dedicata la navata destra. L’altare proviene dallo studio Stuflesser – Petlin, così anche le due statue laterali di San Giovanni Battista e di Santa Monica. La grande statua del Sacro Cuore di Gesù al centro dell’altare è opera di L. Canins. Sulla destra e sinistra del tabernacolo vi sono due bassorilievi di Baptist Moroder e sotto la mensa altri 3 bassorilievi di Welponer Streubl: Gesù con i discepoli di Emmaus, il diluvio universale, e San Giona nell‘ uscire dalla bocca della balena. Nella cappella si ammirano inoltre le statue di San Giuseppe con il giovane Gesù di Ferdinand Demetz – Academia e quella di Sant’Angelo custode di Vigil Dorigo, inoltre sulla parete a destra dell‘ entrata la figura di San Francesco d’Assisi di Battista Moroder – Jumbierch e di fronte la statua di Santa Elisabetta, opera di Anton Demetz – Pilat. A destra dell‘ altare è appeso un quadro che raffigura il Santo Josef Freinademetz, opera del pittore locale Bruno Perathoner de Caio del 1975, anno in cui Freinademetz è stato proclamato beato. Il missionario di Oies in Val Badia, nato nel 1852 e morto in Cina nel 1908, è stato dichiarato santo nel 2013 da papa Giovanni Paolo II. Egli è l primo santo Ladino e della nostra provincia.
Santa Elisabetta di Rudolf Moroder de Lenert | Madonna di Josef Moroder Lusenberg |